![Lastra terracotta dipinta Achille e Pentisilea dettaglio](https://www.viaggivoltiparole.it/wp-content/uploads/2024/03/IMG_20240327_184139-150x150.jpg)
Lastre dipinte, Quadri etruschi
Marzo 28, 2024![](https://www.viaggivoltiparole.it/wp-content/uploads/2024/04/IMG_20240326_181912-150x150.jpg)
Alta Maremma turismo e cultura per tutti
Aprile 12, 2024Palazzo Pitti è un immenso trono che abbraccia la sua città, Firenze.
Mi sento piccola alla base della breve salita che porta all’ accesso principale.
Uno di quei luoghi innanzi ai quali prima di entrare ti domani “Sono pettinata? Le scarpe sono pulite?”
Certo non porto un mazzo di fiori, ma il rispetto e la curiosità di conoscere.
Palazzo Pitti contiene varie collezioni di arte dalla Rinascimento ai nostri giorni. Senza considerare che già l’edificio in sé vale una visita.
Oggi 8 marzo partecipo alla visita guidata organizzata tramite l’associazione di guide turistiche Filo d’Arianna.
In occasione della Festa della Donna i musei fiorentini sono gratuiti per le Donne, una buona iniziativa.
Il Museo della Moda e del Costume nasce nel e fu il primo museo statale su questo tema.
Considerando che nella superba Sala Bianca di Palazzo Pitti nel del 1952 nacque, per un’intuizione di Giorgini, il Sistema della Moda Italia.
La prima sala si apre alla meraviglia con quattro abiti che rappresentano gli elementi fondanti dell’Alta Moda.
L’omaggio all’ artigianalità con l’abito da sera di Nina Ricci. Il saper fare, le competenze di chi realizza fisicamente il lavoro, che con dedizione e impegno trasforma un bel indumento in un capolavoro.
L’eleganza e bellezza, disegnato da Ferrè per la Maison Dior, l’aurea del sogno che stupisce. In fondo nell’Alta Moda cerchiamo quella sfumatura di fiaba.
L’evocazione con l’abito in rosso lucente di Yamamoto, il denso plissé che ci ricorda l’arte dell’ Origami e allo stesso tempo ci suggerisce l’ieraticità delle statue della Grecia Classica.
La moda come forma d’arte contemporanea, portata in scena dal dress scultura di Azzaro.
Apprese le chiavi di lettura del Museo inizia il viaggio.
Una sala omaggia la padrona di casa Eleonora di Toledo, il percorso si snoda in circa un secolo di storia, illustrato da singolari opere creatività, interpretano la loro contemporaneità.
Ne sono accadute di vicende in questi anni a cavallo tra due millenni.
È cambiato il ruolo delle donne, il rapporto che la donna ha con il proprio corpo e la propria personalità.
La Moda si fa modi, interpretazione dell’essere individuo, di specificarsi, si fa fluida
La libertà di sovrapporre, di definirsi attraverso l’autorappresentazione, il linguaggio si compone e scompone in espressività tattile e corporea.
Il sistema moda cita se stesso, rimandi a una memoria ormai storica.
Non solo gli abiti sono indici del cambiamento sociale ma anche di quello tecnologico, con l’introduzione di materiali sintetici.
Ottimo musealizzazione degli abiti, che a causa della loro deperibilità vengono fatti ruotare spesso, quindi si può tornare a vedere le nuove proposte.
Grazie a
Elena Franzoia impareggiabile commentatrice di questo prezioso défilé.
Maria Pia Poggesi che con i suoi racconti delle pizze fredde sul banco di lavoro, mi ha fatto capire quanta dedizione e professionalità ci siano dietro un capo del Made in Italy.